di Alessia Cortese
Vagabondare in auto tra fiordi, cascate e ghiacciai, lungo scogliere che si gettano sul mare, attraverso villaggi, pascoli e porticcioli. Perdersi nel silenzio dei boschi, godere in adorata contemplazione della forza selvaggia della natura, e sorprendersi a sorridere di tanta bellezza.
È il mese di maggio, il nostro viaggio ha inizio da un centinaio di chilometri a sud di Oslo. Dopo molte ore di strada, nasi incollati ai finestrini mentre il paesaggio cambia di volto, percorriamo la penisola per raggiungere Garmo, prima tappa del nostro tour tra i fiordi occidentali. In quest’angolo di Norvegia, gli scenari sono sconfinati, strade panoramiche si affacciano sulla quiete di profonde valli, e risalendo, attraversano montagne innevate. La costa avanza maliosa, sferzata dall’oceano spesso burrascoso, e protetta da altipiani verdissimi, manna per occhi insaziabili. In una tipica casa di legno di colore rosso, che profuma di usanze antiche, vola via la prima notte in terra scandinava.
Pieni di un entusiasmo strabordante, guidiamo in direzione della Trollstigen, situata a sud di Åndalsnes, e recentemente dichiarata Strada Turistica Nazionale. La Scala dei Troll serpeggia vertiginosa tra spettacolari cascate, tra cui l’impetuosa Stigfossen, fino in cima a una piattaforma panoramica che offre una visuale mozzafiato sulla valle sottostante. Risaliamo a piedi il tragitto, il tempo è grigio e ventoso, ma la vista che si gode dall’alto, aperta sugli spazi sterminati del Parco Nazionale di Reinheimen, ci ripaga del sacrificio. Pochi altri viaggiatori si vedono in lontananza. Quel contrasto perfetto tra la furia dell’acqua e l’incedere calmo della terra che la lambisce, è solo per noi.

Sotto un cielo che, in questo periodo dell’anno, non perde mai la luce, ci attende Kristiansund, storico centro noto per la pesca e l’essiccazione del merluzzo, poi una scorrazzata sull’Atlanterhavsveien (la Strada sull’Atlantico), 8 km di ponti che si snodano flessuosi tra diciassette isolotti. Una passeggiata lungo un percorso pedonale sospeso, nei pressi di Eldhusøya: il paesaggio è lunare, l’oceano riposa calmo sotto le nuvole che lo sovrastano.
È la volta della sofisticata Ålesund, città portuale completamente distrutta da un incendio nel 1904, e ricostruita in un elegante stile art nouveau. Attraverso 418 gradini che risalgono la collina di Aksla, dal belvedere di Kniven si gode di un panorama incantevole. La cittadina si specchia sul mare, circondata da isole e montagne nevose. Per le silenziose vie del centro, la gente procede lentamente, come a porgerti un invito per un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato. Ultima delizia della giornata, una zuppa di pesce con vista sul porto, autentica esplosione di sapori e di colori.
Dall’antico molo vichingo di Hellesylt, un battello conduce lungo i 20 km del sinuoso Geirangerfjord, nelle cui acque verde smeraldo si riversano quelle di scroscianti cascate – le Sette Sorelle, il Pretendente, il Velo della Sposa – e le cui scogliere si ergono maestose e punteggiate di vecchie fattorie abbandonate. Il volo dei gabbiani fa da cornice a un’emozione che è già memoria.

Al Boyabreen Glacier, situato nelle vicinanze di Fjaerland, nota come la Città del Libro, il sipario si apre su una lingua glaciale che si specchia su un lago, il cielo è cinereo e scende una pioggia leggera che conferisce alla scena una surreale solennità.
Navigando il Sognefjorden, il secondo fiordo più lungo del mondo, l’occhio si perde tra pareti a picco, mentre più in là, il litorale si addolcisce, una veduta bucolica di prati e fattorie. Dal villaggio di Flåm, ci immergiamo nel blu del Nærøyfjord, lungo 17 km e largo appena 250 m nel suo punto più stretto, fino a giungere a
Gudvangen, pittoresco mucchio di case e capanni di pescatori. Dal punto panoramico di Stegastein, una struttura biomorfa in legno di pino, la veduta lascia ancora una volta senza fiato: tra l’azzurro del mare e del cielo, corre il verde brillante dei costoni verticali, sulle cui estremità si distendono matasse di nuvole.
Il tramonto ci sorprende a Bergen, ultima fermata del nostro road trip. La baia è tinta di rosa, nell’aria un odore salmastro e il rumore di vita che viene dai caffè lungo il molo. In questo fazzoletto di mondo, ci si sente a casa. Bergen è vivace, dinamica, circondata da bellezze naturali di inestimabile valore, cui si unisce una fremente realtà culturale e un invitante panorama gastronomico. Si viene rapiti dal suo aspetto ammaliante, camminando per il mercato del pesce, su per le stradine che si inerpicano sulla collina, lungo i vicoli del quartiere storico di Bryggen, dove si respira un’atmosfera intima, luogo ideale di artisti e artigiani.

Siamo pronti a ripartire. Non c’è stanchezza, corpo e mente sono sazi. La bellezza purifica, la natura rende liberi. Il Grande Nord sorprende e affascina, si prende una piccola parte di te, il viaggio dà occhi nuovi e storie da raccontare.