Le Cinque Terre sono uno di quei luoghi che devi vedere, ma soprattutto vivere, almeno una volta nella vita. È un territorio affascinante, famoso in tutto il mondo, in cui terra e mare sono stati saldati insieme dall’uomo e dalla natura per formare un unico, pittoresco complesso.
Diciotto chilometri di costa rocciosa con insenature, spiagge e fondali profondi, dominati da montagne vicine che corrono parallele al litorale. Piccoli frutteti e campi terrazzati, dove si coltivano ulivi e vigneti, il tutto custodito e protetto da antichi muretti a secco. Ho avuto l’occasione di passeggiare tra le scogliere incontaminate percorrendo antichi sentieri e mulattiere che dominano su panorami mozzafiato.
Sono luoghi molto affollati d’estate, dove un turismo sempre più intenso rende l’esperienza a volte poco affascinante. Il mio consiglio, come spesso accade, è quello di viverle nei periodi di settembre e ottobre, oppure ad inizio primavera.
Le Cinque Terre sono molto più di una località di mare, offrono percorsi e sentieri percorribili da tutti, possibilità di passeggiare piacevolmente da un borgo all’altro, gite in barca, visite a santuari e monasteri. Non mancano ovviamente il folclore ligure, la cucina di prim’ordine e vini doc.
I cinque “borghi”: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, tutti sospesi tra mare e terra, arroccati su scogliere a strapiombo, per me raccontano cinque storie diverse. Ognuno dei quali, nel corso dei secoli di generazione in generazione, è stato trasformato in un paesaggio di unica bellezza.
Personalmente ho apprezzato tantissimo Vernazza, un equilibrio perfetto tra tranquillità e vivacità.
Infine, ricordo che un’Area Marina Protetta e un Parco Nazionale difendono e preservano questo insieme unico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 1997.
Testi e fotografie di Marco Barretta