«Ripetere Lenin significa accettare che ‘Lenin è morto’, che la soluzione specifica da lui indicata ha fallito, anche in modo mostruoso, ma che dentro c’era una scintilla utopica che vale la pena di tenere accesa. Ripetere Lenin significa individuare la differenza tra quel che Lenin ha fatto realmente e il nuovo orizzonte che ha aperto. Non vuol dire ripetere ciò che Lenin ha fatto, ma ripetere i suoi tentativi mancati, le sue possibilità perdute».
Da Tredici volte Lenin, di SlavojZizek – Feltrinelli
ANNA KARENINA
di Lev Tolstoj
Leggete Anna Karenina, come nel 1930 ogni cittadino russo ambizioso era tenuto a fare. Una donna adultera che non si presta all’ipocrisia dell’epoca, ma affronta il suo destino. Di imprevedibile non c’è niente. Non c’è bisogno che la sua sia una sofferenza diversa dalle altre, per averne compassione. In quest’opera è il come e non il cosa che ha valore. Si dice infatti che tutti sanno come finisce Anna Karenina ancora prima di leggerlo, perché l’importante di questo libro non è la storia, non è il finale, ma è l’opera d’arte nella sua completezza.
Einaudi – 1877 – 11 €
NATO IN URSS
di Vasile Ernu
“L’Unione Sovietica non è stato solo un paese. È stata il più grande progetto politico utopico della modernità”. Quando a dirlo è la memoria di un bambino non puoi non crederci. Ogni capitolo di questo libro è filtrato dalla dolcezza dei ricordi infantili, forti quanto il desiderio, veri quanto la voglia di crederci. L’autore affronta la storia del suo paese come si ripercorrono le proprie stanze interiori. Senza giudizi, giusto forse con un poco di nostalgia.
Hacca – 2006 – 14€
LIMONOV
di Emmanuel Carrère
Ho sempre pensato che durante il comunismo niente potesse prescindere da questo pensiero politico. Leggere Limonov me l’ha confermato. Questo è un libro sulla Russia prima che su uno dei suoi personaggi. C’è la realtà, c’è l’avventura. C’è un pensiero forte, quello di un uomo puro, nostalgico. C’è la poesia della narrazione e la potenza della storia. C’è tutto quello che deve esserci in una biografia. C’è la verità sotto forma di esperienza umana. Qualsiasi cosa abbia fatto e continui a fare, sappiate che Eduard Limonov vi piacerà da impazzire.
Adelphi – 2011 – 19€
L’ULTIMA FAVOLA RUSSA
di Francis Spufford
Le favole russe, a differenza di quelle occidentali, non avevano una distanza temporale, ma di luogo. In un reame lontano c’erano tovaglie sulle quali il cibo appariva per magia, c’erano tappeti volanti e ponti magici. Questo libro racconta di quando la realtà sovietica si unisce all’utopia delle favole per arrivare all’obiettivo dell’URSS, il raggiungimento del benessere, della felicità, della scienza, della supremazia. Nel XX secolo i russi ascoltano l’ultima favola. Il samolet, il tappeto magico delle favole, “che vola da se”, è sinonimo di aereo. C’è più cibo, c’è la possibilità di scalata sociale. Ci sono le case per ogni cittadino. C’è lo Sputnik. Il tutto dura fino al crollo del comunismo.
Bollati Boringhieri – 2010 – 19,90€
DOSTOEVSKIJ
di Stefan Zweig
Un’ode al maestro indiscusso della letteratura russa. Un’analisi dettagliata della vita che non tiene conto dei documenti, ma dell’amore; un’introduzione ai personaggi che invece non prescinde dal periodo storico in cui sono catapultati. Un’esaltazione dei vizi e degli estremi, perché se «l’uomo perfetto è in sé anche finito, in Dostoevskij tutto tende all’infinito». Uscito alla fine della Prima Guerra Mondiale insieme alle biografie di Balzac e Dickens con il titolo di Drei Meister, tre maestri, questo libro è difficile da affrontare e altrettanto difficile da abbandonare, e ha molto poco della biografia, siete avvertiti.
Castelvecchi -1919 – 14,50€
VECCHIE CHE CADONO
illustrato da JoannaNeborsky
L’arte del collage ben si adatta a illustrare i racconti brevi di Charms, tra i quali la Neborsky ha scelto il mio preferito. Storie apparentemente incompiute, o addirittura senza senso, che non pretendono di insegnare nulla ma che restano sospese, come questa, dove vecchie cadono perché, curiose, si sporgono troppo. Cadono finché chi racconta non si stufa di starle a guardare e se ne va. Chissà, forse ne stanno cadendo ancora delle altre.
Corraini – 2011 – 10€
CON TUTTI I POSTI CHE CI SONO…
di Paolo Cagnan
Il sottotitolo vi mette in guardia: sono cronache semiserie lungo la Transiberiana. L’autore, convinto
viaggiatore indipendente, riuscirà a ironizzare, dal momento del concretizzarsi della decisione fino all’ultima
stazione, su questa parte del mondo solcata dalla storica ferrovia. La sua esperienza personale
risulterà abbastanza universale da fare di questo libro non un semplice diario, ma una piccola guida e
sicuramente uno sprone per coloro che già ci pensavano ma avevano mille – giustissimi – dubbi.
Scegliere di salire su questo treno vuol dire innanzitutto accettare cheil viaggio è anche solo lo spostamento.
Perché dalla Transiberiana si può anche non scendere mai.
Vallecchi – 2009 – 10