Il 15 agosto è caduta Kabul ed è nato l’emirato islamico.
Mi sembra un buon momento per rileggere “Sotto il burqa” di Deborah Ellis, Premio Andersen 2002 e graphic novel nel 2018.
Quando un atto quotidiano può diventare rivoluzionario?
È domanda che ci suggerisce proprio questo libro.
La protagonista, Parvana, vive la sua vita a Kabul, in una famiglia colta ed emancipata, nell’ambito di un mondo i cui valori reali, coincidono perfettamente con i suoi, finché un giorno arrivano i talebani a ribaltare tutte le sue certezze, azzerando i diritti civili, anche i più basilari. Tra l’incredulità e le privazioni, Parvana diventa regista e voce di un mondo femminile sommerso. Spinta dalla necessità di proteggere la sua famiglia, si trasforma in ragazzo, sostituendosi al padre, recandosi al mercato per leggere e scrivere lettere in un Paese quasi del tutto analfabeta e riuscendo così a sostenere la sua famiglia.
Parvana non è sola, è l’ombra di milioni di donne vessate, è l’urlo soffocato di tanti soprusi, è la forza vincente dei diritti umani, è una piccola donna che insieme all’energia di tante altre donne, potrebbe cambiare il mondo.
di Samyra Musleh
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