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Il Meiji è il santuario shintoista più grande di Tokyo, dedicato alle anime dell’imperatore Meiji e della sua consorte, l’imperatrice Shōken. L’imperatore Meiji fu il protagonista della modernizzazione del Giappone nel periodo Meiji (1868-1912), quando il paese si aprì al mondo e si trasformò da una società feudale a una potenza industriale e militare. La sua figura è molto rispettata e ammirata dai giapponesi, che lo considerano il padre della nazione.

Il santuario Meiji si trova all’interno del parco Yoyogi, una vasta area verde nel cuore della città, vicino alla stazione di Harajuku. L’ingresso principale è segnato da un enorme torii (portale) in legno di cipresso, che introduce a un sentiero immerso nella foresta. Lungo il percorso si possono vedere delle botti di sake e di vino, donate al santuario da vari produttori giapponesi e francesi in segno di amicizia e devozione. La foresta che circonda il santuario è composta da 120.000 alberi appartenenti a 365 specie diverse, donati dal popolo giapponese quando il santuario fu costruito. Si tratta di un’oasi di pace e tranquillità, dove si può respirare un’atmosfera sacra e meditativa.

Il santuario Meiji fu inaugurato e consacrato nel 1920, otto anni dopo la morte dell’imperatore e sei anni dopo quella dell’imperatrice. Il completamento dei lavori risale invece al 1921. Purtroppo, l’edificio originale fu distrutto durante la seconda guerra mondiale, e il santuario attuale fu ricostruito nel 1958. Il santuario è costruito secondo lo stile nagare-zukuri, caratterizzato da un tetto spiovente che copre anche il portico anteriore. All’interno del complesso si trova anche un museo dove sono esposti oggetti appartenuti alla coppia imperiale, come abiti, gioielli, documenti e fotografie.

Una delle cose più interessanti da vedere al santuario Meiji sono i matrimoni tradizionali giapponesi che vi si celebrano. Si tratta di cerimonie shintoiste, in cui gli sposi indossano abiti tipici e sono accompagnati da un sacerdote, da delle miko (sacerdotesse) e da una processione di parenti e amici. Il rito prevede varie fasi, tra cui la purificazione con l’acqua, le offerte alle divinità, le preghiere, lo scambio degli anelli e delle coppe di sake. Il momento più emozionante è quando gli sposi attraversano il cortile del santuario sotto gli occhi dei visitatori, che li ammirano e li applaudono.

Il santuario Meiji è uno dei luoghi più visitati di Tokyo, soprattutto durante le festività come il Capodanno o la Festa della Cultura (3 novembre). In queste occasioni si possono assistere a vari eventi e spettacoli, come le mostre di crisantemi, i tornei di arcieri a cavallo (yabusame) o le danze tradizionali. Il santuario è aperto tutti i giorni dalle 6:00 alle 16:00 (o fino alle 18:00 nei mesi estivi). L’ingresso è gratuito, ma si può fare una donazione volontaria o acquistare dei portafortuna (omamori) presso gli appositi chioschi.

Se vi trovate a Tokyo e volete scoprire un aspetto della cultura e della storia giapponese, vi consiglio vivamente di visitare il santuario Meiji. E’ un luogo affascinante e suggestivo, dove potrete entrare in contatto con la spiritualità e la tradizione di questo meraviglioso paese.

Testi e fotografie di Marco Barretta

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Marco Barretta
Marco Barretta è documentarista e autore romano che da vari anni si occupa di progetti complessi di comunicazione visiva e transmediale. È stato regista del documentario Race Around Ireland, poi trasmesso da Sky Bike Channel, e autore e direttore della fotografia del documentario “Habitats - la geografia degli altri”. È inoltre uno degli autori del progetto Adaptation, dedicato all’adattamento al cambiamento climatico e prodotto in collaborazione con The Trip Agency e che vanta media partnerships con enti governativi e grandi aziende private. Barretta è anche pilota di droni professionista, fotografo certificato Google Maps e diplomato Direttore della Fotografia presso la Vision Academy. Ha esperienza nell’utilizzo di tecnologie innovative quali video e foto a 360 gradi e della Realtà Virtuale, soprattutto in occasione di mostre ed eventi. In qualità di autore di comics ha scritto delle graphic novel per case editrici di livello internazionale quali Panini Comics e Tunué, vincendo anche il premio Boscarato dedicato al miglior fumetto per ragazzi.