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Un diario di viaggio sull’Argentina del nord: dove la madre terra nutre il suo popolo. Otto tappe obbligate per visitare le Ande.

L’Argentina del nord perlustrata dalla coloniale Salta, ai vasti paesaggi della Puna, tra colorati canyon selvaggi fino a sperduti pueblos: dove gli indios allevano lama, le donne intrecciano scialli e coperte, ed i bambini ti guardano con occhi grandi.

spezie per rituale andino
Rito della Pachamama

Nelle immensità degli altopiani andini, tumuli di terra e pietre colorate, risuonano le origini di tradizioni antiche e che richiamano i riti in onore della Pachamama:  la Madre Terra che nutre il suo popolo. Nella mitologia locale viene celebrata con il rituale del cibo sepolto in buche scavate nel terreno, ringraziandola per quello che si è ricevuto durante l’anno. Questa cerimonia di purificazione dello spirito si ripete ogni anno in Agosto, sul finire dell’inverno Australe. Questo è solo uno dei primi elementi a rendere magica questa esperienza di viaggio, dove panorami e volti segnati dal tempo rapiscono il cuore

1° tappa

Uscendo dalla capitale di una delle province del nord Argentina, Salta conosciuta come “Salta la linda” e situata a 1200 metri di altitudine, molti sono i chilometri da percorrere. Un vero e proprio “on the road” stile americano, ma in cui è impossibile annoiarsi vista la bellezza mozzafiato dei paesaggi che si offrono senza sosta, colori e forme cambiano in pochi metri: rocce lunari, dune di sabbia, deserti di sale, poi ancora foreste di cactus e quebrade verdi e sconfinate.

2° tappa

Molte sono le strade da poter percorrere: inoltrandosi verso sud si può scoprire Cafayate, città famosa per le vigne e i suoi pregiati vini d’altura nella valle di Calchaquies. Per arrivarci bisogna attraversare la maestosa Quebrada de las Conchas, un canyon dove i cavalli corrono liberi fra il verde della vegetazione e i colori caldi delle rocce.

3° tappa

Lungo la strada è d’obbligo fermarsi a vedere la Garganta del Diablo e l’Anfiteatro, rosse formazioni rocciose modellate ed erose dalla forza del vento e dell’acqua.

4° tappa

Il viaggio può proseguire verso Nord alla scoperta della Quebrada del Toro, sulla strada per andare a San Antonio de  (3 775 m). Qui i paesaggi sono ricchi di colori pastello ed orizzonti infiniti.

5° tappa

Imperdibile è anche la strada per andare a Cachi (2280 m), si percorre la costa dell’Obispo, fino ad arrivare alla Pedra del Molino 3500m, attraversando moltitudini di paesaggi diversi, sfumature di colori, vegetazione che muta ad ogni angolo. Guardando l’altopiano che comprende il Parco Nacional de los Cardones, si rimane davvero senza parole. Migliaia di cactus che si stagliano sulle montagne, mostrandosi in tutta la loro maestosità, mandrie di vigogne che ti attraversano la strada e la vista in lontananza delle cime innevate del Cile.

6° tappa

Arrivati fin lì non si può rinunciare a percorrere la retta Tin Tin, tracciata dagli Inca nel 1500 utilizzando fuochi notturni per ottenere la linea retta più precisa possibile. Questo lunghissimo rettilineo fra i cactus del Parque Nacional de los Cardones e la vetta innevata del Nevado de Cachi, emoziona profondamente.

7° tappa

Ritornati a Salta per una breve siesta, ecco che si può lasciare di nuovo il traffico e la musica della città per avventurarsi nella provincia di Jujuy e per scoprire il vero mondo selvaggio del nord, richiamati dalle voci ancestrali e dagli spiriti della Quebrada di Humahuaca.

8° tappa

Il pueblo di Purmamarca ( 2192m) è davvero suggestivo, si trova ai piedi del Cerro de Los Siete Colores, che la luce dipinge di tantissime sfumature: come verde, rosso, giallo, bianco e viola. Con un solo respiro entri nell’atmosfera andina, nella semplicità di quel vivere che per noi appare povertà, eppure trasmette calma, saggezza, tradizioni. Quei volti segnati degli anziani, le donne vestite colorate e con trecce nei capelli, i bambini che corrono tranquilli..quei visi nascondono qualcosa di magico. Negli occhi degli Indios vedi la profondità dell’anima, ma fotografarli non è facile, vanno rispettate le loro paure e credenze.

La Quebrada de Humahuaca (Patrimonio UNESCO) è una vallata di rocce multicolori, il Mirador del hornocal (4350m) una catena montuosa talmente bella da sembrare finta, 14 colori che si sfumano l’uno nell’altro assomigliando ad un tavolozza di un pittore, infine la Salinas grandes, una distesa bianca di sale che, in una giornata di sole, risplende in modo accecante a più di 4000 metri di altitudine! Ecco solo alcuni esempi di quello che può offrire questa avventura. Questo viaggio tocca alcuni dei paesaggi più spettacolari, selvaggi e sconosciuti delle regioni andine dell’Argentina del nord, inoltrandosi tra queste montagne, si trovano alcuni degli ambienti naturali più scenografici di tutto il mondo.

di Valentina Neri

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Redazione the trip
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