La prima tappa del diario di viaggio di Sabrina Quartieri in Giordania ci porta a scoprire il Mar Morto
Durante il tragitto da Amman all’aeroporto internazionale Regina Alia, hub della Royal Jordanian Airlines, può capitare di vedere cose straordinarie, quasi inverosimili. Come la scena di un poliziotto che ferma le automobili, non per controllare i documenti del conducente, bensì per offrire alle persone a bordo un vassoio di dolcetti prelibati. Una gradita sorpresa per i visitatori che appartengono a quella parte di mondo chiamata Occidente, dove le forze dell’ordine – almeno nell’immaginario comune – sono meno avvezzi a tanta bontà. Ma nei Paesi musulmani, se il giorno degli accadimenti fuori dal comune coincide con quello in cui si celebra l’attesissima festa dell’”Eid al-Fitr”, ovvero la fine del Ramadan, allora si capisce il senso di un tale gesto di generosità. Nelle ore che la precedono infatti, in città la zona del “Downtoun”, rinomata per lo shopping, viene letteralmente presa d’assalto per gli ultimi acquisti legati alla celebrazione: tra le compere tradizionali, immancabili il cibo per luculliani banchetti, gli abiti eleganti e un buon profumo da indossare.

È soprattutto qui infatti che la gente del posto si amalgama e si confonde con i turisti che ogni anno arrivano in una terra che in sé concentra tante anime diverse ma tutte ugualmente spettacolari. A visitare questo luogo unico, magnetico e affascinante si contano inoltre sempre più persone. Per quanto riguarda il mercato italiano in particolare, i numeri ufficiali degli ingressi sono inequivocabili: se a maggio 2017 si è registrato un incremento del 29% rispetto allo stesso periodo del 2016, nei primi cinque mesi di quest’anno l’aumento, guardando all’anno precedente, si attesta su un + 41,9%. Grazie alla vicinanza della destinazione – a poco più di tre ore di volo da Roma – e alla garanzia di una meta di vacanza sicura, la Giordania continua quindi a conquistare. D’altronde, non stupisce che chi è cresciuto a “pane e bellezza” tra Città eterna, Venezia o Firenze, sia interessato a un viaggio nel Paese della Regina Rania, icona nel mondo di eleganza e di stile.
Il tour delle meraviglie in Giordania comincia già dopo il primo tratto della sinuosa strada panoramica che dalla capitale conduce al Mar Morto. Con l’obiettivo di toccare la prima tappa per un po’ di ristoro, percorrendo il tragitto a una velocità media, si raggiunge l’andatura ideale per godere degli scenari spettacolari che si palesano curva dopo curva: improvvisamente, in un sali e scendi incessante avvolto dall’abbraccio costante di montagne rocciose color oro, ecco apparire una rigogliosa oasi lussureggiante. Una grande porta dal colore fulvo conduce il forestiero verso un’inaspettata macchia verde alternata da scenografiche sorgenti di acqua caldissima. Un luogo placido e rasserenante che si riempie di fascino quando viene svelata la storia di Ma’in, la millenaria fonte che alimenta il Mar Morto da tempi immemori: i suoi bagni erano frequentati dai nostri valorosi antenati, gli Antichi Romani, sempre in cerca di terme ricche di minerali…
Dopo una sosta nell’hotel “da mille e una notte” che si trova all’interno dell’oasi e che offre diverse piscine naturali per rilassarsi e staccare la spina, si riparte alla volta del leggendario Mar Morto. Quello che cinque milioni di anni fa era parte del Titas, uno sconfinato bacino idrico che si estendeva dal Mar Rosso alla Siria, oggi si presenta come un grande lago isolato a 412 metri sotto il livello del mare, ovvero nel punto più basso del Pianeta. Vedere la sconfinata distesa d’acqua per la prima volta all’ora del tramonto, quando è avvolta da un cielo dai colori infuocati, è un’emozione unica. Frequentato ogni anno da centinaia di migliaia di persone che arrivano da ogni parte del mondo, il Mar Morto è il luogo ideale per i trattamenti benessere con effetti curativi. A partire dal suo miracoloso fango, anche detto “pelloid”: il sedimento alluvionale ha innanzitutto la caratteristica di conservare il calore; in più, grazie ai minerali di cui è ricco, è ottimo per purificare la pelle, alleviare i dolori reumatici e placare le artriti. L’eccellenza delle terapie offerte nelle numerose strutture della zona è riconosciuta a tal punto, che Paesi come la Germania hanno incluso i soggiorni in quest’area tra quelli offerti dal Servizio Sanitario Nazionale.

Trascorrere le giornate sulle rive del Mar Morto è un’esperienza: oltre al rituale dei fanghi, disponibili in spiaggia, è impossibile non immergersi in quelle che vengono considerate le acque più salate del mondo (ben 12 volte più delle altre con 340 grammi/litro). Farlo è un vero “must” per la più invidiabile delle foto ricordo. Quella cioè in cui si legge un giornale mentre si sta a galla senza alcuno sforzo. Tra tuffi, fanghi, scrub con i sali e massaggi, la località riserva un’altra inaspettata sorpresa: man mano che passa il tempo, infatti, l’aria del Mar Morto si rivela un efficace calmante naturale per i suoi ospiti.
La grande presenza di ossigeno e di vapore, per via dell’alta concentrazione di sale, inoltre protegge la tintarella dalle bruciature. Insomma, non stupisce quindi sapere che il Mar Morto sia stato frequentato persino da un personaggio come Erode il Grande, affetto da psoriasi e reumatismi. Ma si può andare ancora più indietro nella storia e arrivare agli Antichi Egizi, che raggiungevano il Dead Sea per acquistare il sale, preziosissimo al tempo, ma molto meno oggi. L’eccellente conservante ha ceduto infatti il passo alle esportazioni di bitume (gli idrocarburi vengono usati come colla, per il trattamento del legno delle navi, per combattere l’alopecia e per tenere lontano dagli animali zecche e pidocchi).
Prima di lasciare il Mar Morto, c’è una sosta che vale la pena fare: fermarsi lungo la costa in una delle terrazze naturali che si affacciano sul mare e ammirare il candore immacolato e lucente di lunghi tentacoli bianchi fatti di sale che finiscono in acqua. Per riuscire a ammirare questo spettacolo unico bisogna solo avere un po’ di pazienza. Se il sito più rinomato si trova all’interno di una zona militare ad accesso limitato (occorre chiedere un permesso speciale almeno un mese prima dell’arrivo), non mancano lungo il litorale in direzione nord, dei punti di osservazione minori che offrono un valido assaggio del surreale paesaggio fatto di sale.