testo e foto di Stefano Magni
Il cielo può essere rosso all’alba e al tramonto, può essere blu nelle terse giornate di luglio, o grigio nei giorni di pioggia. Tutto questo è normale. Non lo è il fatto che il cielo possa anche diventare verde. Verde smeraldo. Per vedere una cosa del genere non occorre andare su un altro pianeta. Basta andare a Tromsø di notte e contemplare l’aurora boreale.
L’aurora è un fenomeno misterioso e affascinante, difficile da comprendere. È una fosforescenza in piena notte. Quando è tenue appare come un immenso arco verde, fisso nel cielo stellato. A volte, un pezzo di questo arcobaleno intensifica la sua luminescenza e inizia a muoversi in un modo e a una velocità completamente imprevedibili. Sembra qualcosa di vivo e alieno. Non c’è da stupirsi se leggiamo che nell’Italia settentrionale avessero segnalato gli Ufo, nel 1957, quando si vide una delle rarissime aurore nei nostri cieli. La fantasia degli antichi e dei moderni si è sprecata per cercare di spiegare cosa fosse quella strana luce: anime dei morti, battaglie fra giganti, code di volpi siderali… Fu solo nel 1899 che uno scienziato norvegese, Kristian Birkeland, scoprì la loro vera natura. L’energia sparata dal Sole, durante le tempeste sulla sua superficie, quando raggiunge il nostro pianeta viene deviata (fortunatamente per noi) dal campo magnetico. Una parte di questa energia rimane a gravitare attorno ai due poli magnetici, formando le due aurore: quella boreale (del Nord) e quella australe (del Sud).
Per un italiano, i luoghi ideali di osservazione sono la Norvegia, la Svezia e la Finlandia settentrionali. Solo quando c’è un’attività solare molto forte, l’aurora si vede anche dall’Islanda e dalla Scozia. La Groenlandia è più fuori mano. L’Alaska e il Canada settentrionale sono ancora più fuori mano. In Siberia il termometro stesso si spaventa, tanto è bassa la temperatura. Tromsø, nella Norvegia settentrionale, è la meta ideale per chi vuol vedere questo fenomeno con una gran frequenza e senza patire troppo freddo. È letteralmente un’isola temperata incastonata nella regione artica. Pur essendo a oltre 69° di latitudine Nord, ben al di sopra del Circolo Polare, non registra temperature troppo inferiori a quelle delle nostre Alpi. È un piccolo miracolo climatico: Tromsø è costruita su un’isola, in mezzo a un fiordo che accoglie la corrente del Golfo. Già nel XVIII secolo era una cittadina vitalissima, tanto da meritare il nomignolo di “Parigi del Nord”. Oggi conta settantamila abitanti ed è, ancora di più, tutta un pulsare di vitalità. Passeggiando fra le sue vie del centro, costeggiate da case lignee e colorate del ‘700 e ‘800, non ci si rende nemmeno conto di essere così vicini al Polo. Gli autobus, sempre puntuali, caricano e scaricano torme di ragazzi, anziani e numerosi immigrati del Sud del mondo. Uomini e donne guidano, disciplinatamente, auto di tutte le cilindrate, sia in superficie che nel gruviera di tunnel scavati nelle alture circostanti per evitare il traffico e lo smog. Le ragazze si destreggiano in tacchi fra i ghiacci con incredibile maestria. Unica caratteristica insolita: i catarifrangenti. Sono ovunque e tutti li indossano, a forma di bracciali o a corpetto intero. A quelle latitudini, il buio dura 24 ore dalla metà di novembre alla metà di gennaio. Poi ricomincia a spuntare il sole, ma basso, sotto le montagne: si passa dall’alba al tramonto in una manciata di ore, senza soluzione di continuità, con il cielo sempre tinto di rosso. Poi è ancora notte. Dalla tarda primavera all’estate, in compenso, il giorno dura 24 ore. Il periodo giusto per osservare le aurore, dunque, va da ottobre ad aprile.
Vivere in una dimensione così aliena rispetto al resto del mondo richiede una notevole serenità mentale. Sarà anche per questo che, tutti i mesi, Tromsø organizza eventi. In gennaio si svolge il Tromsø International Film Festival, proiettato su uno schermo di ghiaccio nel centro cittadino e dedicato al cinema indipendente. Ma è soprattutto la musica a far da padrona di casa: miti norvegesi come il Bel Canto e i Röyksopp sono nati qui. I festival musicali vanno dal Northern Lights Festival, dedicato al jazz, al folk e alla sperimentazione (fine gennaio, inizio febbraio), arrivando fino all’Insomnia Festival, dedicato alla techno (ottobre). In pratica, se non avete voglia di passare la notte a guardare il cielo, avete sempre qualcosa di interessante da fare in città.
Una guida locale avverte: “Se volete passare la serata al chiuso, non avrete possibilità di vedere un’aurora. Da quando nei locali hanno vietato il fumo, si riscontra una maggior frequenza di avvistamenti fra i fumatori”. L’ideale, per chi vuole fare “aurora-spotting”, è uscire dal centro cittadino, allontanarsi dalle sue luci e andare nei dintorni, da soli o in tour guidati. Occorre molta pazienza e costanza. L’aurora non c’è sempre. Gli abitanti di Tromsø riferiscono che capiti, in media, una volta a settimana. Non c’è alcun modo di prevederla, se non poche ore prima. Basta un cielo nuvoloso per nasconderla alla nostra vista. Certo, il 2012 è un anno di eccezionale attività solare. Chi scrive l’ha vista sei notti su sette, a fine gennaio. Dal prossimo ottobre, quando il buio tornerà a dominare le giornate, varrà la pena di tentare la sorte.