Se c’è un fiume che merita il titolo di re delle Alpi, questo è il Tagliamento. Questo corso d’acqua, che nasce dalle montagne friulane e sfocia nel mare Adriatico, è unico nel suo genere per la sua morfologia e la sua biodiversità.
Il Tagliamento è infatti un fiume intrecciato, ovvero formato da numerosi canali che si dividono e si ricongiungono creando un mosaico di isole e bracci. Questi canali sono come le vene del nostro corpo, indispensabili per il funzionamento dell’ecosistema fluviale. Grazie a questa struttura, il fiume ospita una varietà di specie vegetali e animali, alcune delle quali in via di estinzione.
Tra le piante, spiccano le salici, le ontani e le betulle, che formano le cosiddette foreste galleria lungo le rive. Tra gli animali, possiamo trovare pesci come la lampreda veneta e lo scazzone, e uccelli come l’occhione e il martin pescatore. Queste specie sono adattate alle condizioni dinamiche e variabili del fiume, che cambia continuamente il suo corso a seconda delle piene e delle stagioni.
Nonostante i cambiamenti climatici, che hanno ridotto la portata d’acqua e aumentato la temperatura, il Tagliamento ha saputo mantenere il suo carattere torrenziale e selvaggio. Le piene importanti, soprattutto durante le piogge in montagna, possono portare a portate consistenti che modellano il paesaggio e creano nuovi habitat.
Continua nell’intervista di Rosanna Clocchiatti, presidente Consorzio di Bonifica Pianura Friulana intervistata per il progetto Adaptation.it insieme al giornalista scientifico Marco Merola:
Articolo, riprese e montaggio di Marco Barretta