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Il documentario di Paolo Pisanelli racconta in presa diretta le tensioni e le passioni di una città inquinata dai fumi tossici dello stabilimento siderurgico più grande d’Europa: l’Ilva. Costruito accanto al quartiere Tamburi, ormai rosso per le polveri chimiche rilasciate dai suoi altoforni, l’impianto, di 78 ettari, in quasi cinquant’anni ha completamente avvelenato la terra e l’acqua. Migliaia di persone sono morte per patologie respiratorie causate dall’inalazione di sostanze tossiche come diossina, mercurio, berillio, benzo (a) pirene, amianto, piombo, arsenico, PCP e IPA, legate al processo di lavorazione dell’acciaio.

Attraverso le testimonianze della gente del luogo, Buongiorno Taranto mostra i paradossi e le contraddizioni di un territorio ferito, la cui inaspettata e struggente bellezza sopravvive agli orrori di una speculazione edilizia spregiudicata e alla devastante presenza dell’industria pesante. Dopo l’accusa di disastro ambientale colposo da parte dei magistrati della procura, la città ha vissuto intensi mesi di scioperi e mobilitazioni ed è attualmente in corso un processo con 49 indagati, 3 società coinvolte, 266 parti lese e numerose richieste di costituzione parte civile.

«Non siamo disposti a barattare il nostro diritto al lavoro con il nostro diritto di vivere e di respirare», grida un cittadino durante una manifestazione per la chiusura dell’impianto. Ma con 190mila abitanti e la disoccupazione al 40 percento, «chi non lavora all’Ilva va a rubare ed è disperato», denuncia un altro.

Una radio web locale ricostruisce gli eventi che si susseguono tumultuosi creando una narrazione corale “dal basso” fatta di voci contrastanti e stridenti interrogativi che denunciano la rabbia, i sogni e le rivendicazioni dei tarantini con immagini, suoni e parole di grande impatto.buongiorno-taranto-paolo-pisanelli-the-trip-magazine (13)

«Raccontare le storie di questa città bellissima e disperata è una sfida che non riguarda solo il mio percorso cinematografico, ma il tentativo di attivare una comunicazione più profonda attraverso un videoblog e una radioweb che sono luoghi di narrazione e di confronto sociale aperti alla città come spazi da abitare», spiega Pisanelli. «Qui siamo costretti a metterci in scena perché quella di Taranto è una storia che riguarda tutti: è lo specchio del degrado di un’Italia in crisi esistenziale che, dopo aver puntato sul processo di industrializzazione di un Mezzogiorno prevalentemente rurale, ora si trova incagliata nei conflitti aperti tra industria e ambiente, tra identità e alienazione, tra salute e lavoro».

Premiato al Festival International de Cine Ambiental di Buenos Aires (secondo premio, sezione lungometraggi) e al Mediterraneo Video Festival di Agropoli (SA) (Premio LegAmbiente), Buongiorno Taranto è un saluto e un ammonimento rivolto a un Paese alla deriva che, dopo un lunghissimo torpore, deve ora risvegliarsi e scegliere la direzione da seguire.

A dicembre il documentario verrà presentato  in forma di cine-concerto in Puglia e a gennaio inizierà un tour indipendente nelle principali città italiane.

Maggiori informazioni su: www.buongiornotaranto.it

 

Trailer: buongiornotaranto.it/web/promo.php

Buongiorno Taranto

(Italia, colore, durata 85’40’’)

Pal, 4:3 letterbox, stereo L/R

File DCP, file .mov (AppleProres 422 HQ), file .mpeg 4 (High quality), Blu-Ray disc

Produzione: Big Sur s.c.r.l.

con il sostegno di Apulia Film Commission

in collaborazione con Ass. Cult. OfficinaVisioni

e con Produzioni dal basso, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Cineteca

Lucana, Cineteca Ansaldo, Archivio Cinema del reale

Un film realizzato insieme agli abitanti della città più avvelenata d’Europa

con la partecipazione di Michele Riondino

e con Erika Grillo, Paola Leone, Lara Esposito, Mirko Miglietta, Angelo Cannata, Emanuele Spataro,

Cristina Pulpo, Paolo Pisanelli, Tommaso Presicce, Zì Peppino, Cataldo Ranieri, Grazia Parisi, Gian Mario

Leone, Michele Lojacono, Mary Calderone, Donatello Pisanello, Alessandro Marescotti, Giovanni

Guarino,Patrizio Lamanna, Massimo Battista, Patrizia Emma Scialpi, Cataldo Caporusso, Giovanni

Raimondi, la Banda della Città Vecchia, Adolfo Buffo, Antonello Cafagna

Soggetto /sceneggiatura: Paolo Pisanelli, Pinangelo Marino

Regia/Fotografia: Paolo Pisanelli

Montaggio: Matteo Gherardini

Suono: Marco Cataldo

Musiche: Invidia Project, Donatello Pisanello, Bandita, Admir Shkurtaj, fH projex, Dj Brusca,

Giandomenico Caramia, Daniel Bacalov, Michele Maraglino, Moustache Prawn, Cannibal Home,

Revolvin’ Bridge, Frank Buffoluto e gli Apecar

Sculture sonore: Antonio De Luca

Filmakers: Francesco Baccaro, Luigi Ferrucci

Contributi audiovisivi: Repubblica.it, Foto Studio Renato Ingenito, Antonello Cafagna

Contributi video blog: Alessandro Salvini

Assistente alla regia: Lara Esposito

Assistente al montaggio: Lorenzo Urbani

Progetto grafico e comunicazione: Francesco Maggiore

Montaggio del suono: Simone Altana, Daniele Scialò

Mix: Paolo Segat / Rec’n play

Color correction: Matteo Gherardini

Organizzazione: Federica Facioni

Amministrazione: Sergio Quarta, Studio Nico

Web development: Amir Simone Tarighinejad

Titoli e web design: Efrem Barrotta, Enrico Rollo

Coordinamento videoblog: Lara Esposito, Francesco Maggiore

Collaborazione ai testi radiofonici: Mirko Miglietta, Paola Leone

Social network: Stefania Serra, Lara Esposito

 

 

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www.buongiornotaranto.it

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Federica Araco
Dopo anni trascorsi in polverose biblioteche a studiare testi e autori sconosciuti ai più, sforzo coronato da una prestigiosissima, quanto inspendibile, laurea in filosofia, frequenta un master in geopolitica e uno in giornalismo sviluppando un morboso interesse per i temi sociali, culturali e per le dinamiche migratorie. Dal 2008 scrive per la rivista delle culture del Mediterraneo www.babelmed.net, lavorando come redattrice della versione italiana e traduttrice dal francese e dall’inglese. In questi anni ha collaborato e pubblicato anche presso: LiMes, Internazionale, Oltreillimes.net, QCode Magazine e LEFT. Nel 2014 approda a the trip, provando invano a imporre alla redazione cibo biologico, tisane depuranti e uno stile di vita a impatto zero. Cavalcando con coraggiosa sfrontatezza i ritmi folli dettati dal precariato contemporaneo, nel (poco e disarticolato) tempo libero gestisce un centro di yoga, conduce classi di esercizi di bioenergetica, medita, coltiva un orto sinergico, fotografa #coseacaso, studia counselling e gestisce un bed&breakfast.