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reportage fotografico di Alisa Resnik | alisaresnik.com

I russi non hanno paura del freddo, si dice.

Le strade impraticabili, coperte dalla neve dura, spesso nera per i gas di scarico, i ghiaccioli sui tetti minacciosi come armi, il buio continuo e la gente che si muove dal punto A al punto B, velocemente. Sotto i diversi strati di cotone, lana, sintetico o pelliccia, le anime nervose, contratte. La solitudine fa sentire freddo, e il freddo fa sentire la solitudine.

Ho vissuto in Russia fino ai quattordici anni e ho cominciato a ritornarci tanti anni dopo. Cercavo di accogliere dentro di me quella nuova realtà, ma non riuscivo ad abbandonare la città della mia infanzia. Cercavo allora di ritrovare quello che era sparito nel tempo o, sogno nostalgico, che non era neanche esistito. La macchina fotografica diventava una macchina del tempo e le fotografie fatte in Russia senza avere neanche lontanamente una pretesa di oggettività diventavano piuttosto le riproduzioni di un ricordo invernale. Così, tramite l’obiettivo, spariva tutto ciò che non lo rappresentava, impallidivano le facciate, si sfaldava lo strato appena colorato, tornava l’odore dell’umidità e del bruciato. Si aggiungevano le voci: parla piano, non attaccare la lingua alla barra metallica gelata dell’altalena, come mai sei riuscita di nuovo a sbucciarti le ginocchia? Ancora non l’ho capito.

Alisa Resnik nasce a San Pietroburgo, Russia, nel 1976. Nel 1990 la sua famiglia lascia l’Unione Sovietica in dissoluzione e si trasferisce a Berlino. Studia Storia dell’Arte e Filosofia presso la Humboldt Universität di Berlino e l’Università di Bologna. Inizia a fotografare nel 2008, viaggiando in giro per l’Europa e tornando in Russia e Ucraina per raccontare le strade di San Pietroburgo e Odessa. Ha esposto a Roma, Milano, Madrid e Arles. È stata selezionata al PHotoEspaña tra i Descubrimientos nel 2009 e tra i nuovi fotografi di talento al Musée Suisse de l’Appareil Photographique. Nel 2009 si aggiudica il secondo premio al Winephoto. Nel 2013 vince il prestigioso premio European Publishers Award con il suo libro One Another. Dal 2011 è parte della Reflexions Masterclass di Giorgia Fiorio. In Italia è rappresentata dall’agenzia Prospekt.

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Francesca Rosati
Caporedattore di the trip magazine dalla prima uscita (2010), dopo la laurea in Scienze delle Comunicazioni consegue un master in Scrittura Cineradiotelevisiva allo IED di Roma e lavora alla Saatchi&Saatchi per due anni. Innamorata della scrittura in tutte le sue forme, ha una particolare ossessione per la virgola.