Viaggiare con i piedi sempre attaccati al terreno riduce la velocità del paesaggio a misura d’uomo e consente di assorbire per osmosi volti, cibi, lingue, odori, musiche, strette di mano, stazioni radio, rumori e polvere. Con tutto questo ho sporcato le pagine del mio libro, si chiama “Mondoviaterra” e parla di un sogno: fare il giro del mondo senza prendere aerei.